Pagare in contanti l’affitto si può. Ma bisogna attenersi alle regole. Vediamo quali.
Per effetto della Legge di Stabilità 2016 il limite dei contanti con cui effettuare pagamenti in contanti è passato dai 999 euro ai 2.999 euro. Diversamente da quanto stabilito dalla Legge di Stabilità del 2014 che imponeva l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti dei canoni di locazione residenziale, oggi è possibile pagare l’affitto in contanti fino ad un importo massimo di 3000 euro.
Ad oggi quindi è possibile effettuare il pagamento dell’affitto se il canone non supera i 3000 euro. Il canone può esser pagato anche con assegno bancario o postale, bonifico e in caso di intermediario, con bancomat e carta di credito.
Chi paga in contanti però non può superare le soglie di tracciabilità.
I canoni d’affitto oltre i 3000 euro non possono essere pagati in contanti. In questo caso le sanzioni previste per chi supera la soglia prevedono una multa che varia a seconda dell’importo pagato.
La sanzione amministrativa va dall’1% ed il 40 % dell’importo trasferito, se l’importo trasferito è compreso tra euro 3.000 ed euro 50.000 e tra il 5% ed il 40% dell’importo trasferito, se l’importo risulta essere superiore a euro 50.000.