Settembre, tempo di rientri, sessioni d’esame e arrivo di matricole. L’Università riapre e tanti ragazzi sono alla ricerca di una nuova sistemazione nelle città che hanno scelto per i propri studi.
Come ogni anno gli studenti, e le loro famiglie, dovranno fare i conti con il “caro stanza”,quanto bisognerà mettere in conto, quest’anno, per l’affitto? Se lo è chiesto l’Ufficio Studi di Immobiliare.it, che ha analizzato i costi nelle 14 città più popolate da fuori sede.
Le notizie non sono positive: per il terzo anno consecutivo i prezzi sono in aumento. La media nazionale per una camera singola è di 416 euro al mese, 4% in più rispetto al 2016 e addirittura un +9% in confronto a tre anni fa.
La classifica è guidata da Milano, qui una stanza singola costa 528 euro mensili, +4% dall’anno scorso e crescono, del 12%, anche i prezzi per un posto letto in doppia: la spesa media è di 388 euro.
Se, poi, si cerca una stanza in affitto nelle zone della movida, come i Navigli o Porta Nuova, le cifre lievitano superando i 610 euro per una stanza singola.
Come se la passano, invece, gli studenti della Capitale? Per una stanza singola a Roma la richiesta è di 439 euro, in linea con le cifre dello scorso anno; di contro chi è in cerca di un posto letto vedrà le cifre alzarsi dell’11%, arrivando a spendere 333 euro al mese.
Le zone più ambite dagli studenti sono quelle vicine alle sedi universitarie, per vivere qui bisogna mettere in conto un budget di oltre 500 euro al mese per la singola.
La terza città in classifica è Firenze, dove una stanza costa 401 euro, mentre per un posto in doppia 284 euro, un aumento, rispettivamente, del 13% e 14% in più rispetto al 2016. Il capoluogo toscano è la città che registra il maggior aumento dei prezzi.
Dietro all’aumento dei costi delle stanze c’è anche una diversa platea in cerca di alloggi. «Se un tempo era prerogativa degli universitari fuori sede, l’Home Sharing ha guadagnato popolarità anche fra i lavoratori – dichiara Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it -, non solo come forma di risparmio ma come nuovo stile di vita giovane e alla moda
Negli ultimi anni la crescita di lavoratori che decidono di condividere un affitto cresce a ritmo superiore rispetto a quello degli studenti e questa è una tipologia di affittuari più esigente. “Ne è conseguito – continua Giordano – un aumento dei prezzi delle locazioni, a cui, riducendo la quota di sommerso, hanno contribuito anche misure come il canone concordato e la cedolare secca.»
In fondo alla classifica troviamo Bari, dove si pagano 258 euro per una stanza singola e 180 euro per un posto letto, stabile rispetto al 2016.
A Palermo, invece, i fuori sede devono aspettarsi un aumento dei prezzi del 10%, pagando 199 euro per una stanza e 160 euro per condividere una doppia.
La città universitaria più economica si conferma, ancora una volta, Catania con 196 euro per una stanza singola, qui i costi si sono addirittura abbassati del 2%.
(fonte immobiliare.it)